Giustizia per un lavoratore esposto all'amianto: la sentenza che condanna Trenitalia S.p.A. e riconosce i diritti negati
- Maria Paola Adinolfi
- 21 feb
- Tempo di lettura: 1 min
Aggiornamento: 13 mag
La sentenza del Tribunale di Napoli è un importante riconoscimento dei diritti dei lavoratori esposti a rischi professionali. Il caso riguarda un dipendente assunto nel 1973 da Ferrovie dello Stato e poi passato a Trenitalia, che per anni ha lavorato alla manutenzione dei rotabili ferroviari, esposto all’amianto senza adeguate protezioni. Nel 2021, gli è stato diagnosticato un mesotelioma pleurico, una grave malattia legata all’amianto. Con il supporto degli avvocati Giuseppe Marziale e Patrizia Totaro, il lavoratore ha citato Trenitalia, RFI e INAIL, ottenendo un risarcimento significativo. Il Tribunale ha riconosciuto la responsabilità di Trenitalia per violazione dell’obbligo di sicurezza (art. 2087 c.c.), condannandola al pagamento di €432.348,83 per danni biologici differenziali e temporanei, oltre agli interessi. L’INAIL è stato condannato a corrispondere una rendita capitalizzata di €140.863,42. Le domande trasversali tra INAIL, Trenitalia e RFI sono state dichiarate inammissibili. Questa sentenza sottolinea l’importanza della tutela della salute sul lavoro e dimostra come un’adeguata assistenza legale possa fare la differenza in casi complessi. Gli avvocati hanno saputo costruire un caso solido, ottenendo un risultato che non solo risarcisce il lavoratore, ma ribadisce l’obbligo dei datori di lavoro di garantire ambienti sicuri. Un esempio di come il diritto del lavoro possa fare giustizia.
Difendere i propri diritti non è solo una scelta, è un atto di coraggio che migliora il futuro di tutti.



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