Jabil-Softlab: la ricollocazione che non c'è! Lavoratori in Trappola tra Promesse mancate e sindacati nel mirino
- Maria Paola Adinolfi
- 13 mag
- Tempo di lettura: 1 min
Oggi affrontiamo una vicenda che tocca temi cruciali come i diritti dei lavoratori, la trasparenza nei processi di ricollocazione e il ruolo delle istituzioni e dei sindacati. Parliamo del caso dei dipendenti transitati da "Jabil Circuit Italia S.r.l." a "Softlab Tech S.r.l.", un passaggio presentato come una soluzione occupazionale ma che, secondo le tesi dei lavoratori, si è rivelato privo di reali prospettive professionali.
I lavoratori, rappresentati dagli avvocati Patrizia Totaro e Pino Marziale, hanno promosso un’azione giudiziaria contro Jabil, Softlab e contro le parti pubbliche coinvolte: il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, la Regione Campania, nonché i sindacati nazionali confederali (CGIL, CISL, UIL). L’accusa è chiara: una rappresentazione fuorviante della realtà avrebbe indotto i lavoratori ad accettare condizioni svantaggiose, in un contesto dove promesse di stabilità e opportunità sono risultate, secondo loro, inconsistenti.
Questa vicenda solleva domande fondamentali: qual è il confine tra riconversione occupazionale e precarizzazione? Quali responsabilità hanno gli attori istituzionali e sindacali nel garantire processi trasparenti? E come possono i lavoratori tutelarsi quando le tutele sembrano venir meno?
Ne parliamo oggi con l'avv. Patrizia Totaro nell'edizione del TGR Campania, per approfondire le implicazioni giuridiche, sociali e politiche di un caso che potrebbe diventare un precedente emblematico nel dibattito sul lavoro in Italia.

Difendere i propri diritti non è solo una scelta, è un atto di coraggio che migliora il futuro di tutti.


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