Mobbing sul lavoro: docente vittoriosa in tribunale con risarcimento da 251.300 euro
- Maria Paola Adinolfi
- 6 mar
- Tempo di lettura: 1 min
Aggiornamento: 13 mag
La Corte d’Appello di Napoli ha accolto l’appello di una docente contro il MIURR e altri enti, riconoscendo i gravi comportamenti di mobbing subiti. La docente, rappresentata dagli avvocati Patrizia Totaro e Giuseppe Marziale, aveva denunciato una serie di azioni vessatorie da parte del dirigente scolastico, iniziate dopo il suo rifiuto di atteggiamenti inappropriati e le sue segnalazioni su criticità ambientali. La Corte ha accertato un clima persecutorio, con dequalificazione professionale e continui controlli ingiustificati, culminati in un danno biologico quantificato in € 251.300. Gli avvocati hanno dimostrato la gravità delle condotte subite e il nesso con il danno psicofisico, ottenendo un risultato significativo a tutela dei diritti della loro assistita. Il MIURR è stato condannato al risarcimento, mentre l’INAIL è stato escluso dalla responsabilità. Una sentenza che conferma l’importanza della difesa contro abusi e mobbing, grazie all’impegno di professionisti di alto livello.
Gli atteggiamenti inappropriati e le azioni vessatorie includevano: apprezzamenti personali non richiesti, uso di nomignoli confidenziali, esclusione dalla partecipazione a progetti di cui era ideatrice, assegnazione a laboratori scomodi o non conformi alle norme di sicurezza, continui controlli mirati e umilianti, e l’imposizione di una forzata inattività per mesi, durante i quali la docente è stata costretta a restare seduta in un corridoio senza incarichi. Queste condotte, protratte nel tempo, hanno creato un ambiente di lavoro ostile e lesivo della dignità e della professionalità della docente.
Difendere i propri diritti non è solo una scelta, è un atto di coraggio che migliora il futuro di tutti.
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